Missione segreta Apollo 20

Nel 1976 ci sarebbe stata una missione di Usa e Urss insieme, alla ricerca di forme di vita aliene.

La misteriosa missione segreta sulla Luna, organizzata per andare a verificare da vicino la presenza di strutture aliene- un’enorme astronave ed un’intera città- sarebbe avvenuta in collaborazione con l’URSS nel 1976. Almeno così ha raccontato, alcuni anni fa, William Rutledge, comandante  di Apollo 20 e prima “gola profonda” ad aver squarciato il velo su questo enigma. Il video da lui diffuso con la presunta EBE, l’entità biologica extraterrestre trovata in quel viaggio ipotetico mai esistito per la storia ufficiale dell’esplorazione spaziale, è stato visto da almeno un milione di utenti sul web.

I video delle rivelazioni

Dopo Rutledge, conosciuto dagli internauti con il nickname “retiredafb”, ha fatto la sua comparsa la seconda fonte, per l’appunto moonwalker1966delta, pseudonimo sotto il quale si nasconderebbe John Young. Costui non solo ha confermato la versione di retiredafb, ma ha anche aggiunto nuovi dettagli e soprattutto diffuso altri filmati. Gli ultimissimi sono finiti in rete poche settimane fa, a distanza di 2 anni dai precedenti.

Video apparentemente ambientati sulla Luna, proprio durante quella missione classificata- quindi coperta dal massimo riserbo e negata dalle autorità militari e governative– e che svelerebbero la presenza di “altri”. Gli astronauti infatti non sembrano soli, visto che riprendono strane luci e sfere metalliche muoversi nel buio della notte lunare e seguirli, mentre si avvicinano al satellite o durante l’allunaggio oppure al momento della partenza. Insomma, i mezzi volanti alieni controllano da vicino il modulo Apollo.

Sono solo dei  falsi clamorosi, come sono state rapidamente etichettate tutte le immagini diffuse dai due insider? Oppure dietro la divulgazione di questi file c’è qualcos’altro, che vale la pena di approfondire?  Può esistere in questa vicenda che appassiona i complottisti di tutto il mondo un nocciolo di verità? L’abbiamo chiesto a Luca Scantamburlo, il  ricercatore italiano che più di tutti conosce i meandri oscuri e contorti di questa storia, alla quale ha dedicato anni di studi , due libri e un blog .

Lo scrittore è uno dei pochi, se non addirittura l’unico, ad aver raccolto le versioni dei diretti interessati, che ha intervistato via web e dai quali ha ottenuto una serie di conferme incrociate. Ecco allora in  sintesi le conclusioni alle quali è giunto Luca Scantamburlo nelle sue indagini e l’opinione che si è fatto dell’improvviso ritorno sulle scene di moonwalker1966delta dopo un lungo silenzio:

Nella primavera del 2007 fece irruzione nella comunità di YouTube un misterioso personaggio, dal soprannome di “retiredafb”. I suoi video e commenti testuali fecero leva sin da subito sull’immaginario collettivo degli utenti della Rete, scatenando un acceso dibattito fra sostenitori e feroci critici della sconcertante storia raccontata al mondo. Nondimeno “retiredafb”, utente YouTube a suo dire residente in Africa (Ruanda) – e dichiaratosi  “William Rutledge” in un secondo momento, ex Comandante di una fantomatica missione spaziale Apollo 20 – accettò quasi sin da subito di confrontarsi con alcuni utenti Internet, fra i quali il sottoscritto, che ebbe la fortuna di intervistarlo in inglese nel maggio 2007 e di scambiare diretti contatti fino al luglio 2007.

Oggetto dell’attenzione furono presunte ed antiche navi spaziali abbandonate, rovine di basi aliene sul nostro satellite e segrete missioni di esplorazione che avrebbero coinvolto insieme americani e sovietici, dopo attento studio per una missione congiunta  d’allunaggio sulla faccia lontana della Luna.  

Contraddizioni, dati fuorvianti, aspetti ambigui della storia pian piano fecero capire che la complessità della vicenda poteva avere diverse spiegazioni: una colossale truffa (a vantaggio di chi?), una semplice burla (anche se ben architettata), oppure – come penso da anni io – una reale divulgazione da parte di ex insider di una realtà occulta e che ha a che fare con la presenza extraterrestre e programmi spaziali paralleli a quelli ufficiali ma segreti, portati avanti dalle due maggiori superpotenze durante gli anni’ 70 del secolo scorso, in piena Guerra Fredda.

Il tutto rivelato in una studiata strategia della confusione, in cui vengono mescolati ad arte verità e menzogna. Come supporto, materiali d’archivio della NASA e spezzoni audio e video di dubbia origine, combinati in montaggi per dare l’idea al pubblico della rivelazione di filmati inediti.

Un’astronave sulla faccia nascosta della luna

Da diversi decenni i cosiddetti rivelatori – infatti – sono soliti mescolare dati riservati e dati falsi o fuori contesto. Spesso i loro racconti non sono mai completi e presentano sovente punti oscuri o fallaci. Ovvio che l’opinione pubblica e soprattutto i giornalisti e gli ufologi – ideali canali per il disclosure – devono continuamente confrontarsi ed esercitare il dubbio, perché il rapporto non sia di esclusiva manipolazione a vantaggio del debunking.

Sin dal 2007 un altro personaggio anch’egli utente di YouTube – tale “moonwalke1966delta” – cominciò ad affiancarsi a “retiredafb” (quest’ultimo defilatosi sul sito revver.com, da cui divulgò i filmati della presunta EBE), contribuendo all’arricchimento della testimonianza a partire dal 2008. Egli si dichiarò nei contatti avuti con me come un ex astronauta NASA, protagonista del programma Gemini, Apollo e non solo, dandomi il suo nome e cognome, ma non consentendomi una verifica delle sue credenziali.

Questo “moonwalker1966delta” – che mi fu indicato in passato dal Sud America da un ingegnere mio attento lettore, che aveva preso contatto con tale individuo prima di me – accettò nel 2008 di essere intervistato dopo i miei iniziali messaggi e chiarì alcuni dubbi, lasciando altri aspetti ancora avvolti dal mistero.

Ora siamo nel 2012 e da poche settimane il preteso Comandante di Apollo 19 ha ripreso la sua attività di divulgazione. A differenza del suo predecessore “retiredafb” – che sempre più credo sia stato e sia un personaggio forse realmente residente in Ruanda, ma non l’autentico Rutledge americano (ufficiale superiore in pensione, attualmente vivente in USA), sul quale sto raccogliendo da anni indiscrezioni ed indizi, come ex Comandante di Apollo 20 per l’USAF – il moonwalker1996delta punta ad un coinvolgimento del pubblico più sul piano tecnico e storico che su quello visuale ed emozionale.

Anche “retiredafb” aveva dato prova di sbalorditive conoscenze di aspetti tecnici e storici particolari e poco noti relativi al programma spaziale Apollo, come ho dimostrato nei miei scritti e nel mio saggio di approfondimento. Ma il preteso Comandante di Apollo 19, con i suoi nuovi dati e video riprende discorsi lasciati in sospeso, non solo sulla missione Apollo 19, ma sui tempi della missione Apollo 20 (che egli racconta in quanto persona informata e direttamente coinvolta nell’ambiente astronautico e militare USA), e soprattutto sugli aspetti più tecnici di essa, ad esempio sulla manovre del modulo lunare in fase di discesa ed ascesa.  

Dunque la divulgazione di questa presunta verità storica – ammesso e non concesso che sia fondata – ha attraversato due fasi, a mio avviso. La prima di spettacolarizzazione e di forte impatto emotivo (2007-2008), la seconda (dal 2008 al presente) destinata ad un pubblico più ristretto e caratterizzata da approfondimento tecnico e storico. Probabilmente è una fase che ha lo scopo di puntellare e corroborare la testimonianza, seppur controversa.

È mia opinione che luci ed ombre di questo caso, nell’era del virtuale e del mondo digitale, possono essere interpretate soltanto dopo attenta riflessione ed analisi a più livelli, uscendo dal classico schema dicotomico verità-falsità, dove riscontrare una contraddizione invaliderebbe il tutto.

Non so se sapremo mai chi si cela realmente dietro le identità di “retiredafb” e di “moonwalker1966delta”, o se avremo ammissioni ufficiali da parte delle Autorità sulle missioni coperte Apollo 19 e 20, ma certo è che a distanza di anni si aggiungono continuamente nuovi tasselli a questo mosaico di possibili pagine segrete dell’esplorazione spaziale. Sta a noi comporli correttamente o meno.

fonte: panorama.it