Prepararsi agli Zombie

Zombies-1Un’iniziativa curiosa e da certi punti di vista geniale del CDC (Center for Disease Control) di Atlanta (un importante organismo sanitario governativo statunitense) ha stimolato la fantasia di molte persone ed acceso il loro interesse.

Poco male, è proprio quello che desideravano gli esperti del CDC, incuriosire la gente per indurla ad interessarsi al problema.
Facciamo un’ipotesi “di casa nostra“.
Ammettiamo che il nostro ministero della salute diffonda un bollettino con un vademecum sul comportamento da tenere in caso di cataclisma o grave calamità. Come comportarsi significa sapere cosa fare, quali oggetti possono fronteggiare le emergenze o cosa serve e cosa è superfluo in caso di un grave problema sanitario. Una sorta di kit di sopravvivenza da utilizzare in casi estremi.
Quanta gente lo leggerebbe e quanti si preparerebbero di conseguenza pur sapendo che in certi casi il “sapere cosa fare” è fondamentale per salvare la vita propria e degli altri?
Probabilmente pochi. Eppure la nostra terra è sicuramente a rischio di terremoti ma anche di eruzioni o inondazioni, siamo preparati? Quanti di noi saprebbero cosa fare in caso di isolamento?
Quanti perderebbero tempo a racimolare oggetti inutili ed ingombranti tralasciando invece altri molto più utili e fondamentali per la sopravvivenza? Certo, un terremoto devastante non succede fortunatamente tutti i giorni ma ne basta uno, affrontato male, per causare un numero enorme di vittime.
Da questi piccoli comportamenti si nota l’educazione di una nazione. Non so se ricordate le immagini dei giapponesi subito dopo il catastrofico terremoto che ha colpito la loro nazione. Molti di loro con il casco in testa ed ordinatamente, uscivano in fila verso gli spazi aperti, altri si proteggevano sotto i tavoli o nei punti di sicurezza, pochissimo panico e molto controllo. Anche per questo (non solo per questo però) il terremoto giapponese ha fatto pochissime vittime.
L’educazione quindi è fondamentale.
Cosa ha sperimentato il CDC per invogliare i cittadini ad interessarsi a questo tipo di argomenti?
Ha invitato i cittadini americani a prepararsi all’invasione di…zombie.2016-21-3--22-11-26
Già.
I “non morti”, quelli che “a volte ritornano” potrebbero (a scanso di equivoci, è una provocazione, gli zombie non esistono) tornare a farsi…vivi, minacciando la sopravvivenza dei vivi.
Gli zombie si nutrono di carne umana viva e quindi sono tutto il giorno alla ricerca di persone in salute da divorare. Pochi luoghi sono da considerare sicuri, in gruppo gli zombie seppur lenti e goffi, quando percepiscono la presenza di un umano nei dintorni si riuniscono e diventano imbattibili. C’è un solo modo di ucciderli: colpirli alla testa. Distrutto il loro centro motorio, lo zombi torna ad essere morto. In caso contrario vagherà all’infinito alla ricerca di carne fresca da consumare. Un’altra caratteristica pericolosa degli zombie è che il loro morso è infettivo. Qualsiasi essere vivente venga ferito da uno zombi si trasformerà inesorabilmente ed in breve tempo in un “non morto”. Terribile.

Cosa fareste quindi se una mattina tutto diventasse realtà?

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Immaginate di svegliarvi ed in TV il telegiornale avverte dell’incredibile invasione.Cnn Da poche decine ormai gli zombie sono centinaia, forse migliaia, ed aumentano ad un ritmo spaventoso. La maggioranza di essi sono in campagna, i vecchi cimiteri sono stati i primi a vedere orde di non morti emergere dalla terra ma si dirigono verso le città perchè è lì che vive ciò che cercano: la carne.
Le immagini della televisione si fanno drammatiche, un elicottero riprende un gruppo di centinaia di zombi che lentamente ma a passi lunghi si trova ormai alle porte di una metropoli. Le forze dell’ordine non possono fare altro che dirigere le operazioni di sgombero e messa in sicurezza della popolazione. Precedenza per anziani, poi bambini e donne. Gli uomini dai 18 ai 60 anni sono tutti invitati a presentarsi nella locale caserma di polizia per mettersi a disposizione delle forze dell’ordine.
Ci sono vittime, indefinite e  senza nome ma sono diverse le persone che non rispondono agli appelli.
Cosa fare? Cosa portare con sè? Dove andare ed a chi affidarsi?
Il CDC ci spiega come preparare un kit di sopravvivenza. Unico fondamentale requisito per resistere è essere pronti.

 

Prendi un kit, crea un piano, sii preparato

Il CDC spiega che se sei pronto ad un’invasione di zombie puoi ritenerti pronto ad ogni emergenza.
Il kit di salvataggio è composto da (modificato da me in base alle caratteristiche italiane):

  • Tre litri di acqua al giorno per ogni persona
  • Alimenti: confezionati e non deperibili a breve termine. Quanto possibile
  • Farmaci (fondamentali antibiotici, disinfettanti, analgesici)
  • Strumenti: forbici, coltello, nastro adesivo, radio, batterie, torcia elettrica
  • Igiene: candeggina, sapone, asciugamani
  • Vestiario: un solo cambio per ogni componente della famiglia
  • Documenti: patente, carta d’identità
  • Piccolo kit di pronto soccorso (facilmente reperibile anche nei supermercati)
Preparato il kit di emergenza, la famiglia deve riunirsi per preparare un piano di evacuazione. La situazione prevede che gli zombie siano apparsi all’inizio della via dove si trova la vostra abitazione. Bisogna avere le idee chiare su dove andare (e come), dove dirigersi e con quale mezzo. Per trasportare l’intera famiglia ed il kit, il mezzo più opportuno sembra l’automobile. Avete già stabilito con il vostro piano, il percorso da seguire, le eventuali vie di fuga e le alternative in caso di strada bloccata. Solo se possibile (nessuno zombie in zona, situazione tranquilla) fate il pieno all’automobile.
Bisogna stabilire alcune aree di ritrovo sia per la vostra famiglia in caso alcuni membri si perdessero che con altri conoscenti. C’è la possibilità per esempio che mentre voi state preparando l’evacuazione, alcuni membri della vostra famiglia siano assenti o al lavoro. Anche loro devono sapere dove vi troveranno. Le stesse aree è bene deciderle anche fuori città. C’è la possibilità infatti che gli zombie abbiano preso il controllo totale della città e quindi tornare indietro risulti impossibile: dove trovarsi fuori città?
Il cellulare va usato poco e solo per casi indispensabili (la batteria si consuma e sono in corso comunicazioni tra le forze dell’ordine), quindi decidete due-tre numeri da contattare.
Nel momento in cui raggiungete le zone prestabilite e vi sentite in buona sicurezza, preparate il vostro accampamento avendo cura di lasciare parte del kit in automobile in caso di fuga precipitosa. Attendete l’arrivo delle forze dell’ordine.
A me l’idea dell’invasione di zombie è piaciuta tantissimo. E’ un “gioco” che induce le persone a riflettere su cosa fare, incuriosirli, attirare i giovani e quanti si annoiano quando si parla di prevenzione, quanti di voi ad esempio sanno dove andare in caso di forte terremoto? Eppure ogni comune ha delle zone di raccolta della popolazione, conoscere quella più vicina può essere fondamentale per salvarsi.
Più che attendere gli zombie quindi, è bene sapere come comportarsi in caso di evento naturale importante. La nostra vita e quella degli altri possono dipendere da noi.

Alla prossima.

E se dovessimo preparare un kit “antiterremoto”?
Il minimo dovrebbe comprendere:

  • Copia dei documenti importanti in una busta impermeabile
  • Un secondo mazzo di chiavi di casa e della macchina
  • Bancomat, carte di credito e contante
  • Acqua imbottigliata e cibi non deperibili
  • Torcia elettrica, radio AM/FM, cellulare (se ce l’avete) e pile di riserva
  • Medicinali necessari, se nessuno assume farmaci regolamente, almeno un antifebbrile e degli antibiotici
  • Cassetta di pronto soccorso
  • Provviste per neonati se necessario